Stuzzicante e golosa, la Mortadella Bologna IGP ha una storia secolare e, non a caso, è il salume più famoso della tradizione gastronomica Bolognese.
Bologna era famosa per la sua tradizione salumaria già in epoca romana (I secolo.), ma le origini della mortadella potrebbero risalire a un periodo ancora più lontano nel tempo: al periodo degli Etruschi, esperti nella salagione della carne di maiale, o ai tempi dell'insediamento dei Galli Boi nel territorio bolognese che secondo alcuni storici diedero l'inizio all'allevamento dei maiali nella zona.
Due sono le scuole di pensiero più attendibili sull'origine del nome mortadella: secondo alcuni deriverebbe da mortarium(mortaio), l'antico utensile che veniva usato dai romani per schiacciare la carne di maiale e lavorarne la polpa; altri invece sostengono la derivazione del nome dall'impiego del mirto (in volgo bolognese murtella) che veniva utilizzato per insaporire la carne prima dell'introduzione del pepe.
In epoca romana, la produzione del pregiato salume si è sviluppata in un'area compresa tra Emilia-Romagna e Lazio.
Già nei libri di cucina del 1300 la mortadella viene citata come salume tipico della zona di Bologna anche se le carni utilizzate non erano solamente quelle di maiale ma anche di asino e vitello.
La tipica denominazione Bologna risale al 1661, anno in cui il cardinale Girolamo Farnese pubblicò nel capoluogo emiliano un bando che codificava la produzione di questo salume e anticipava, per certi versi, l'attuale Disciplinare di produzione.
Il bando imponeva infatti l'utilizzo di sola carne di maiale per rendere il salume “di squisita perfezione”, vietava l'esercizio dell'arte salumaia a chi era sprovvisto dei requisiti previsti dalla Compagnia dei Salaroli e prevedeva che le Mortadelle prodotte dovessero essere “visitate dal Massaro dell'Arte con l'intervento d'un altro salarolo più antico”, che doveva apporre il sigillo della Società dei Salaroli. Ogni fabbricante doveva inoltre render conto del numero di Mortadelle vendute.
Il Bando del Cardinal Farnese fu uno dei primi provvedimenti in Italia per la tutela gastronomica, seguito poi da numerosi altri editti e disposizioni che hanno reso la Mortadella Bologna l' alimento nobile che noi tutti conosciamo nato dal connubio tra le migliori carni di maiale, una lunga cottura in stufe ad aria secca e l’aggiunta di spezie.
Contrariamente a quanto si pensa quindi la mortadella nasce come alimento nobile e pregiato (fino all'inizio dell'800 costava tre volte il prosciutto) che si è andato poi popolarizzando con il passare del tempo fino ad allargare il suo consumo a tutti gli strati sociali e divenire uno degli alimenti più comuni per le famiglie italiane.
La Mortadella è divenuta così l'ambasciatrice della cucina bolognese nel mondo, tanto che sia dentro che fuori dai confini nazionali, viene comunemente chiamata “La Bologna”.
Sfatato il mito che la Mortadella non può far parte di una buona dieta alimentare: la Mortadella Bologna, infatti, è uno dei salumi più naturali e possiede proteine e minerali fondamentali per un giusto apporto energetico: l’apporto di colesterolo (60/70 mg per etto) è basso, la presenza di sale ridotta ed è ricca di minerali come ferro, zinco e proteine nobili.
In un etto di mortadella sono contenute Vitamine B1 (0,19 milligrammi), B2 (0,26 milligrammi), Niacina (3,59 milligrammi) è quindi l'alimento ideale per chi svolge attività fisica!
L’appetito vien mangiando? Non solo… anche ascoltando musica!
Soprattutto se si tratta di mortadella, una delizia per le orecchie.
Nel 1979 Weird Al Yankovic decise, da oltreoceano, di parodiare la famosa canzone “My Sharona” raccontando di un uomo con una forte passione per la mortadella.
Chissà che non stesse parlando proprio di se stesso in preda a una voglia insaziabile di Mortadella Bologna? Buon ascolto con "My Bologna"!
Chi l’avrebbe mai detto che la Regina degli insaccati sarebbe rotolata fino a Cinecittà ?
Ebbene si! La ritroviamo in discussioni, locandine e addirittura come protagonista di note pellicole italiane. Buona visione!
“Caruso Pascoski (di padre polacco)” un film di Francesco Nuti. Nel film un curioso dialogo di Francesco Nuti, attore regista, che ironizza sull’appartenenza politica di alcuni salami italiani, per lui “la mortadella è comunista”.
“La mortadella” un film di Mario Monicelli. Due operai che lavorano in un salumificio decidono di trasferirsi in America e sposarsi ma all’arrivo a New York, lei resta bloccata per colpa di una mortadella che non può passare la dogana, un giornalista ne fa uno scoop e la storia ha inizio..
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